
Finanziamento dell'AVS: irresponsabile scarico dei costi sulla popolazione attiva e sui giovani
L’essenziale in breve:
- Il Consiglio degli Stati confonde il finanziamento della 13esima rendita AVS con un'eventuale abolizione del limite massimo delle rendite per le coppie sposate e propone un nuovo modello di finanziamento.
- economiesuisse, l'Unione svizzera degli imprenditori e l'Unione svizzera delle arti e mestieri respingono con decisione un aumento dei costi a carico dei lavoratori e dei datori di lavoro.
- Per l'economia è chiaro: non c'è alternativa alle riforme strutturali.

Il Consiglio degli Stati ha approvato oggi un modello di finanziamento per la 13esima rendita AVS. Secondo la camera alta si tratta di trovare un nuovo modello da mettere in pratica a causa della commistione con una possibile soppressione del limite massimo delle rendite per le coppie sposate. Le tre organizzazioni economiche, l’Unione svizzera degli imprenditori (USI), l’Unione svizzera delle arti e mestieri (usam) ed economiesuisse, si oppongono a questo modello di finanziamento e si rammaricano del fatto che i costi saranno scaricati sulla popolazione attiva e sui datori di lavoro. Per l’economia è chiaro che non è possibile evitare riforme strutturali. Altrimenti il rischio è quello di contributi e imposte sempre più alti.
Aumento dei contributi salariali (più 0,4 punti percentuali), aumento dell'IVA (più 1 punto percentuale) e riduzione del fondo AVS (all'80%) mentre il contributo federale rimane invariato: è un pacchetto pesante quello approvato oggi dal Consiglio degli Stati per finanziare la tredicesima rendita AVS. Oltre alla tredicesima rendita AVS, si intende finanziare anche la soppressione del limite massimo delle rendite per le coppie sposate, prima ancora che questa iniziativa sia stata decisa.
Commistione non trasparente di costose richieste di ampliamento delle prestazioni
Le tre organizzazioni mantello dell'economia - USI, economiesuisse e usam - si oppongono fermamente a questo finanziamento. Mischiare il finanziamento della tredicesima rendita AVS con l'eventuale soppressione del limite massimo delle rendite per le coppie sposate e lo sviluppo dei contributi dell'assicurazione contro la disoccupazione è altamente irresponsabile e manca di trasparenza. In combinazione con la riduzione del fondo AVS, i costi reali dell'ampliamento delle prestazioni dell'AVS vengono così offuscati e posticipati nel futuro.
Nessun aumento del costo del lavoro per l'ampliamento delle prestazioni AVS
Il finanziamento di un aumento delle prestazioni AVS attraverso i contributi salariali - e quindi principalmente sulle spalle dei giovani, della popolazione attiva e dell'economia - è insostenibile. Questo comporterà un ulteriore costo per le giovani generazioni. Inoltre, aumenta il costo del lavoro e con esso la pressione sull'attrattività della piazza economica svizzera, in un momento in cui le imprese sono già sotto pressione a causa dell'incertezza globale e dell'aumento dei dazi doganali. L'aumento dei contributi salariali indebolisce la piazza economica elvetica perché rende più costosa la manodopera, scoraggia i talenti e frena gli investimenti.
Ora che è chiaro che - contrariamente a quanto sostenevano gli iniziativisti - anche la tredicesima rendita AVS deve essere finanziata, è necessaria una soluzione che sia la meno dannosa possibile. Le generazioni più anziane, che hanno votato a grande maggioranza a favore della tredicesima rendita AVS, devono essere coinvolte nel finanziamento. Dunque, l'unico modo per coprire i costi della tredicesima rendita AVS è l'aumento dell'IVA. Questo deve essere limitato fino al 2030, in modo che la questione del finanziamento possa essere rivalutata nell'ambito della riforma strutturale dell'AVS 2030.
Non c'è modo di evitare riforme strutturali
Invece di decidere semplicemente di aumentare le imposte e i contributi salariali per l'AVS, sarebbe più sensato adottare misure strutturali, perché più sostenibili e vantaggiose per la piazza economica e per le finanze delle famiglie svizzere. In questo modo si terrebbe conto anche dell'attuale aspettativa di vita e dei cambiamenti demografici. In questo contesto va citato in prima linea un aumento dell'età di riferimento o riforme strutturali con un effetto simile, ad esempio sotto forma di una durata della vita lavorativa che tenga conto dei diversi gruppi professionali e delle biografie lavorative, o con soluzioni transitorie.