
Consiglio nazionale chiaramente favorevole ad un’estensione della compensazione delle perdite
L’essenziale in breve:
- Le perdite dovrebbero ora essere deducibili fiscalmente fino a dieci anni, anziché sette come in precedenza.
- L’economia e i partiti borghesi sostengono la proposta.
- Ma l'obiettivo a lungo termine dovrebbe essere una compensazione illimitata delle perdite con un’imposizione minima.
All'inizio della sessione estiva, il Consiglio nazionale, quale prima camera, ha votato a netta maggioranza (con 127 voti a 64) a favore dell'estensione del termine per la compensazione delle perdite fiscali da sette a dieci anni. Il fronte borghese ha sottolineato che in tempi di instabilità economica e di crisi internazionali, la compensazione delle perdite è uno strumento fondamentale per le imprese per garantire la loro competitività.
La proroga del termine è volta a dare alle start-up e alle imprese più tempo per compensare le perdite con gli utili futuri. Questo rafforza la loro posizione finanziaria e implementa in modo coerente il sistema fiscale: gli utili sono imponibili, le perdite devono essere deducibili. L'origine di questo adeguamento risiede nelle conseguenze economiche della pandemia di coronavirus. L'obiettivo è quello di rendere le perdite legate alla pandemia il più possibile deducibili fiscalmente. Ma la regola non dovrebbe essere limitata agli anni della pandemia, bensì applicabile in generale.
Obiettivo: compensazione illimitata delle perdite
economiesuisse saluta con favore la proroga prevista. Ma dal punto di vista dell'economia svizzera sarebbe auspicabile un intervento più radicale, come ad esempio una compensazione illimitata delle perdite combinata con un'aliquota d'imposta minima. Questa è considerata l'unica soluzione corretta e oggettivamente convincente. Un modello di questo tipo esiste già a livello internazionale in molti paesi. La proroga a dieci anni rappresenta un piccolo passo che offre almeno un po’ di flessibilità in più alle poche imprese interessate.