Di­rit­to pe­na­le: inu­ti­le pro­lun­ga­re il ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne

​eco­no­mie­suis­se re­spin­ge il pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le ten­den­te a por­ta­re il ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne da sette a dieci anni. Le re­go­le at­tua­li del co­di­ce pe­na­le sono in vi­go­re sol­tan­to da cin­que anni. Nel­l’ot­ti­ca della cer­tez­za giu­ri­di­ca, è im­por­tan­te che le leggi non ven­ga­no con­ti­nua­men­te mo­di­fi­ca­te in man­can­za di ne­ces­si­tà. Pur­trop­po il Con­si­glio fe­de­ra­le sta per sa­cri­fi­ca­re una delle cer­tez­ze del di­rit­to sviz­ze­ro.
Il Con­si­glio fe­de­ra­le ha adot­ta­to un mes­sag­gio che pro­po­ne di por­ta­re da sette a dieci anni il ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne per i de­lit­ti gravi. Esso in­ten­de così dare la pos­si­bi­li­tà alle au­to­ri­tà pe­na­li di com­bat­te­re più ef­fi­ca­ce­men­te i de­lit­ti, in par­ti­co­la­re quel­li di na­tu­ra eco­no­mi­ca. Il pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le si basa su due in­ter­ven­ti par­la­men­ta­ri che chie­do­no pre­ci­sa­men­te un pro­lun­ga­men­to del ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne nel di­rit­to pe­na­le per i de­lit­ti eco­no­mi­ci.

Mi­nac­cia­te la cer­tez­za giu­ri­di­ca e la co­stan­za del di­rit­to
eco­no­mie­suis­se si op­po­ne al pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le. Con la re­vi­sio­ne della parte ge­ne­ra­le del co­di­ce pe­na­le – en­tra­ta in vi­go­re sol­tan­to il 1o gen­na­io 2007 – la re­go­la­men­ta­zio­ne è stata sem­pli­fi­ca­ta. Le so­spen­sio­ni e le in­ter­ru­zio­ni della pre­scri­zio­ne sono state abo­li­te e i ter­mi­ni di pre­scri­zio­ne di­mez­za­ti. Nel­l’ot­ti­ca della cer­tez­za giu­ri­di­ca, è im­por­tan­te che le leggi non ven­ga­no mo­di­fi­ca­te con­ti­nua­men­te.

Pre­fe­ri­re pro­ce­du­re pe­na­li ef­fet­ti­ve ad una nuova re­vi­sio­ne
Se­con­do l’e­co­no­mia, non è ne­ces­sa­rio au­men­ta­re il ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne del­l’a­zio­ne pe­na­le per de­lit­ti gravi da sette a dieci anni. I pro­ble­mi reali le­ga­ti alla pre­scri­zio­ne con­si­sto­no piut­to­sto nella man­can­za di ca­pa­ci­tà e di ef­fi­cien­za delle au­to­ri­tà pe­na­li. La pace giu­ri­di­ca vor­reb­be che, in tutti i set­to­ri, le pro­ce­du­re siano con­dot­te e por­ta­te a ter­mi­ne ra­pi­da­men­te. Per que­sto la que­stio­ne della pre­scri­zio­ne non si pone. eco­no­mie­suis­se si è sem­pre im­pe­gna­ta a fa­vo­re di pro­ce­du­re ra­pi­de, ef­fi­ca­ci ed eque. Nel­l’ot­ti­ca di una re­go­la­men­ta­zio­ne ef­fi­ca­ce, bi­so­gna con­cen­trar­si sulla pro­ce­du­ra pe­na­le e non su una nuova re­vi­sio­ne del di­rit­to ma­te­ria­le. eco­no­mie­suis­se si im­pe­gne­rà af­fin­ché il Par­la­men­to rin­vii il pro­get­to al Con­si­glio fe­de­ra­le.